Il contrasto al gioco d’azzardo: il ruolo dei cittadini

Categoria: News sostenibili
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L’intervento di Valentino Bobbio, Segretario Generale di NeXt, Nuova Economia per Tutti al Webinar organizzato da ACLI “Riforma della finanza e lotta ai paradisi fiscali, alla speculazione su terra e cibo e al gioco d’azzardo” di mercoledì 10 febbraio

Sapete che cosa diceva Marx? Marx diceva che i soldi bisogna prenderli dove sono: dai poveri che sono tanti.

Indovinello: ma quale Marx era? Karl, il comunista? Il Cardinale Reinhard Marx, quello relatore all’ultimo sinodo? Oppure Groucho Marx? Il terzo! Indovinato!!!

Groucho Marx evidenzia dunque che Robin Hood si sbagliava, ed infatti in alcune narrazioni Robin Hood finisce male.

Perché prendere i soldi ai poveri? Non solo sono tanti, ma non sanno difendersi, altrimenti forse non sarebbero poveri.

Ecco, in questa società neocapitalista e post marxista ci sono ancora delle vere organizzazioni marxiane, ma soltanto groucho-marxiane: sono le società che promuovono il gioco d’azzardo! Queste imprese hanno capito dove si possono prendere i soldi: dai poveri; pensiamo che secondo una ricerca del 2011 il 55% dei giocatori è nullatenente. I poveri sono derubati da queste aziende ben tre volte:

  • la prima spogliandoli dopo averli circuiti ed illusi con offerte allettanti: ti offro un bonus per giocare; non ti costa niente! Tanto poi una volta catturato nella rete spenderai tutto, anche ben più di quello che possiedi. Prenderai prestiti che non potrai restituire, venderai i tuoi beni, rovinerai la tua famiglia e le tue relazioni, distruggerai la tua vita, ma arricchirai le nostre società del gioco. Aziende che non producono alcun valore, ma solo rapinano e portano via ai poveri, agli indifesi, a quelli che non hanno altra speranza nella vita che vincere al gioco…

  • la seconda perché distolgono risorse dai servizi sociali, che sono tra le poche risorse per i poveri; non solo sovente non pagano le tasse dovute, ed accedono a sconti e transazioni, mentre un cittadino comune paga tutte le tasse, ma sovraccaricano i servizi sociali di gente resa più disperata perché ha perso tutto,

  • ed una terza perché rubano ai poveri l’impegno e la speranza, e contribuiscono a distorcerne l’approccio alla vita: il successo non è più frutto dell’impegno, dello studio, di un lavoro fatto con responsabilità e dedizione, ma di colpi di fortuna, del caso, dell’intervento della dea bendata. Se è possibile fare una classifica degli orrori, tale corruzione profonda delle persone, cambia e corrompe profondamente la nostra società, e tutti ne diventiamo vittime.

Ma allora perché giocano? Alcuni giocatori si domandano: “E se questa fosse la volta buona che vinco e che mi sistemo? Ma nel gioco d’azzardo, per la legge dei grandi numeri è matematicamente certo che nel medio termine vince sempre il banco; più si gioca e più si perde, e più guadagna il banco!

Il gioco d’azzardo non aggiunge nulla al benessere della società, non sviluppa capacità o competenze nelle persone, ma sposta denaro guadagnato con enorme fatica e sofferenza dai poveri verso tasche, spesso occulte, di società i cui reali proprietari restano sovente nascosti: una vera operazione di Robin Hood al contrario.

E poi chi gestisce il gioco d’azzardo pensa di essere cristiano: vuole confermare le parole di Gesù: “i poveri li avete sempre con voi” Gv. 12,8. Le società avanzate cercano di combattere la povertà, e talune magari vi si avvicinano, ma le aziende del gioco d’azzardo vogliono invece assicurarci e confermarci che la parola di Gesù sia realmente eterna, e che i poveri rimangano sempre con noi.

Che fare? L’ideale sarebbe impedire per legge il gioco d’azzardo, come era in Italia sostanzialmente fino al 2001 (autorizzazione dei Bingo) ed al 2011 (ulteriore liberalizzazione) e come è ancora in altri Paesi europei. Così l’Italia è diventata il più grande mercato europeo del gioco d’azzardo ed uno dei primi al mondo.

La Commissione europea è molto preoccupata; a seguito del Libro verde del marzo 2011 sul gioco d’azzardo online nel mercato interno, ha emesso il 23 ottobre 2012 una Raccomandazione perché gli Stati membri rendano obbligatoria ai giocatori l’informazione sui rischi del gioco e tutelino i minori.

Che cosa fare? Bisognerebbe regolamentare meglio il settore, rendendo più difficile e complesso giocare, ed inoltre contenere e perseguire i giochi online, controllando e filtrando i siti che li propongono.

Certo, l’interconnessione in rete rende facile collegarsi a siti di gioco di altri paesi, egualmente capaci di prosciugare comunque le tasche delle persone deboli.

Ma che cosa possiamo fare noi oggi? Comunque possiamo:

  • intervenire sulla cultura, formando e sensibilizzando le persone ad una cultura dell’impegno responsabile, della solidarietà, della giustizia sociale contro il mito del colpo di fortuna.

  • Creare un movimento sociale di opposizione a partire da associazioni e organizzazioni responsabili; insieme ad un centinaio di organizzazioni, tra cui tra le prime le ACLI, abbiamo organizzato dei Mob etici, gli Slot mob. Insieme abbiamo realizzato in due anni 140 Slot Mob in oltre 100 città italiane.

Con gli Slot Mob abbiamo voluto sensibilizzare i proprietari di bar e di esercizi perché sostituiscano i giochi d’azzardo, che rovinano le persone con giochi di intrattenimento sociale, che accrescono le relazioni. Per convincerli occorre aprire un dialogo senza demonizzarli. La campagna Slot Mob vuole infatti sostenerli in una rinuncia alle slot machine che costa molto cara (ogni slot machine rende ben 2.000 € al mese all’esercente!). Per sostenerli lo Slot mob porta il sostegno di un pubblico che apprezza le loro scelte e li premia con l’acquisto, portando nuovi flussi di clienti che scelgono di votare con il portafoglio. Questo si accompagna al boicottaggio attivo e dichiarato e quindi reso palese e noto, degli esercizi con le slot machine. Ricordo che abbiamo esteso le mobilitazioni oltre il contrasto al gioco d’azzardo, per promuovere il consumo responsabile che premi aziende realmente attente al sociale ed all’ambiente (cash mob e risto-mob) e per promuovere un risparmio, e quindi una finanza, che con i nostri soldi finanzi soltanto le imprese meritevoli (bank mob).

  • Combattere contro lo Stato biscazziere che lucra (o spera di lucrare, perché poi sovente ci rimette) sulla rovina dei poveri e delle loro famiglie, attraverso una pressione dal basso di noi cittadini che sensibilizzi i nostri eletti perché contrastino la lobby parlamentare del gioco d’azzardo.

  • Sostenere le amministrazioni locali quando pongono vincoli all’apertura di nuove sale giochi, per contenere la diffusione del gioco d’azzardo.

  • Sostenere il divieto della pubblicità, così martellante in televisione e online, e della pratica oscena dei bonus che irretiscono le persone, le avvicinano al gioco e le rendono schiave di comportamenti compulsivi. Passiamo dall’indignazione all’azione! Uniamoci tutti insieme con le ACLI contro il gioco d’azzardo per nuovi Slot mob.


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