Bilancio sociale: perché è importante

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Chi lavora in un ente del Terzo Settore lo sa bene: non c’è documento più importante del bilancio sociale! Ma a cosa è dovuta la sua importanza e a quali esigenze risponde?

Come prima cosa, quando si pensa al bilancio sociale non bisogna avere in mente solo un freddo rendiconto. Numeri, grafici e tabelle sono infatti solo una delle tante parti di cui si compone un bilancio sociale.

Viceversa, per capire l’importanza di questo documento bisogna guardare alle sua fondamenta, al processo che porta alla stesura del report conclusivo!

Il bilancio sociale: un sistema di senso

Il bilancio sociale, infatti, se considerato dall’inizio alla fine della sua realizzazione, rappresenta un vero e proprio sistema di senso, capace di valorizzare le strategie e le azioni adottate da ogni ETS per realizzare la propria mission, ovvero gli obiettivi a lungo termine che si è posta l’organizzazione!

È importante tenere a mente che la mission deve essere connessa agli obiettivi di sviluppo sostenibile e al benessere dei cittadini.

Le attività degli ETS, infatti, devono muoversi in un perimetro ben definito: quello del rispetto e della valorizzazione delle persone e dell’ambiente. Persone e ambiente devono essere sempre al centro del progetto.

Per questo, l’ETS deve dimostrarsi in grado di coinvolgere e mobilitare tutte le risorse necessarie per dare vita a un percorso inclusivo, partecipato e sostenibile. Questo, come si sarà già intuito, riguarda anche il bilancio sociale!

Non stupirà a questo punto scoprire che il valore aggiunto del bilancio sociale non è solo nel prodotto finale, nel libro più o meno corposo che viene redatto, ma nel processo che conduce alla sua realizzazione.

Come una squadra sportiva riesce a proporre un bel gioco solo se c’è una buona intesa tra i giocatori e questi sono determinati a raggiungere la vittoria, così il bilancio deve poter contare su un accordo stretto tra i diversi stakeholder, che vedere in questo impegno l’opportunità per

Tra il processo e il prodotto della rendicontazione c’è chiaramente una relazione. Un report davvero esaustivo può essere definito solo grazie a una sincera e trasparente collaborazione tra tutti i soggetti interessati, mentre per uno scambio davvero arricchente, tutti i soggetti devono avere la medesima possibilità di partecipare e coinvolgersi reciprocamente.

Il bilancio sociale: una questione di mission 

Ti sei mai chiesto quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine? Magari, l’hai fatto per l’ultimo dell’anno, scegliendo di passare in rassegna i tuoi risultati e stilando un insieme di buoni propositi.

Ecco, per un ente del Terzo Settore non è così facile, ma non per questo deve passare in secondo piano, anzi. Bisogna infatti ricordare che questi specifici enti perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale: in una parola, collettive!

Per rispondere alle esigenze della collettività bisogna partire dalle esigenze individuate dalla comunità dell’ETS, in particolare dagli stakeholder.

In questo processo, l’ETS è “costretto” a interrogarsi sul proprio operato, al fine di creare i presupposti per un percorso di crescita, costante, che coinvolga non solo gli stakeholder ma i cittadini, la comunità locale e il territorio. In questo senso, il bilancio sociale rappresenta in sé un fondamentale banco di prova!

In estrema sintesi, i processi di rendicontazione sociale perseguono due obiettivi fondamentali: esprimere la mission e definire la strategia per il futuro dell’organizzazione.  

Da un lato, il bilancio sociale contribuisce a esprimere la mission dell’organizzazione, definendone i valori nel confronto con tutti i portatori d’interesse e incentivando la trasparenza, la comunicazione e la partecipazione.

Queste sono le tre caratteristiche principali che favoriscono l’affermazione e la crescita dell’organizzazione. Il perché è presto detto, basta pensarla “alla rovescia”: da un rapporto poco trasparente e caratterizzato da poca comunicazione e bassa partecipazione non può nascere un legame forte con i portatori d’interesse.

Dall’altro lato, il bilancio sociale si rivela funzionale alle esigenze strategiche dell’amministrazione. Bisogna stare attenti, perché a differenza di quanto si potrebbe intuitivamente essere portati a pensare, questo è l’obiettivo che ha più ricadute sul lungo periodo!

Infatti, l’analisi delle “cose fatte” aiuta non solo a mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza che hanno contraddistinto le strategie passate, al fine non di “mettere un punto”, ma a delineare i prossimi passi di un percorso di maturazione verso una maggiore sostenibilità ed efficienza.


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