Diamo all’ambiente una nuova impronta: da 26 anni Coop promuove l’agricoltura di precisione e la riduzione dei pesticidi.
I reparti ortofrutta dei 1100 punti vendita Coop da maggio ospitano le ciliegie completamente libere, dal campo alla tavola, di 4 molecole controverse per l’ambiente.
Si tratta della prima di 35 filiere di ortofrutta a marchio Coop che saranno progressivamente coinvolte nell’ulteriore riduzione dei pesticidi, fino all’eliminazione, per un totale di 116 fornitori e di oltre 7000 aziende agricole. Nel corso del 2019, infatti, le colture interessate saranno ben 15, tra cui ciliegie, meloni, uva, clementine. Tutte le famiglie di prodotti ortofrutticoli a marchio Coop saranno a regime entro 3 anni, per un volume complessivo di oltre 100.000 tonnellate di prodotti coinvolti.
Era il 1993 quando Coop avviò una campagna per la riduzione dei pesticidi raccogliendo 1 milione di firme. Da allora 10 molecole chimiche sono state eliminate dai prodotti a marchio Coop, spesso anticipando di anni la normativa, e, ormai da tempo, il prodotto a marchio Coop ha residui chimici molto inferiori ai limiti di legge (-70%).
Oggi Coop promuove l’adozione di tecnologie agricole innovative in grado di migliorare l’efficienza, la resa e la sostenibilità delle coltivazioni (la cosiddetta agricoltura di precisione), proseguendo una strategia di attenzione per l’ambiente volta al continuo miglioramento delle prestazioni dei prodotti.
Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, spiega: “Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo. I residui di pesticidi nell’acqua e nel suolo se correttamente impiegati non sono considerati direttamente rischiosi per l’uomo, ma lo sono sicuramente per la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Alcune di queste molecole sono discusse e critiche, con opinioni anche diverse nel mondo scientifico. Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare“.